Ludovico Bagioli è il primo membro della famiglia Bagioli che inizia a lavorare la pietra ollare: non abbiamo riferimenti storici precisi, ma ipoteticamente tra gli ultimi anni del '800 e inizio '900 inizia a lavorare la pietra con il tornio azionato dalla forza dell'acqua in località Valbrutta. Il figlio Luigi continua nel mestiere del laveggiaio e stringe un accordo con il comune: in cambio di una quota annuale estraggono la pietra ollare da una miniera in zona Valbrutta.
Il successore Renzo Bagioli è un appassionato ricercatore di minerali preziosi, ricordato soprattutto grazie ai Demantoidi che ha trovato in Valmalenco: un pezzo di notevole valore è conservato oggi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e un altro è esposto nel Smithsoniam Museo di New York.
Renzo, con il figlio Roberto, comprano un tornio elettrico e si trasferiscono in un piccolo laboratorio a Ganda per produrre Lavéc. Il padre Renzo si occupa della ricerca della roccia, mentre il figlio Roberto svolge la mansione della tornitura e della rilegatura. Dopo la morte del padre, il figlio Roberto inzialmente fà il laveggiaio come secondo lavoro, e poi abbandona questo mestiere per fare il minatore presso l'azienda IMI Fabi.
Nel 2019 decido di riscoprire questo mestiere che aveva caratterizzato la storia della mia famiglia per decenni: svuoto il laboratorio che mia nonna aveva riempito di legna, faccio ripartire il tornio che non avevo mai visto prima di allora e con mio papà iniziamo insieme questa incredibile avventura.
Mio padre Roberto mi ha insegno tutto di questo lavoro: come tornire la pietra, come usare i ferri del nonno e del bisnonno, come rilegare i Lavéc. Tutte queste tecniche sono frutto di un antichissimo lavoro artigianale svolto in Valmalenco per secoli!